Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/39

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canto secondo. 27

De’ vegliardi, e mi so che dolce in petto
Di buon figlio risuona. Come poscia
Tua salute il consenta, di più lungo
Desire antico mi farai contento.
215Guerrier mi giova de’ guerrieri udire
I magnanimi affanni; e del tuo Duce,
Che tutta del suo nome empie la terra,
E ne libra i destini, è tempo assai
Ch’io solingo di selve abitatore
220Molto udir bramo. E molto udrai, rispose
Sollevando la testa il Cavaliero,
Ch’io su gl’Itali campi, ove le penne
Al primo volo la sua fama aperse,
E sul barbaro Nilo, e fra l’eterne
225Nevi dell’Alpi il seguitai fedele,
E tutte del suo brando e del suo senno
L’opre vidi e conobbi, e nel volume
Tutte le porto della mente impresse.
Medicina sarammi all’egro fianco
230Il narrarle. S’appaghi intanto il primo
Tuo dimando. Terigi è il nome mio;
D’Itala madre mi produsse in riva