Pagina:Il Ducato di Trento nei secoli XI e XII.djvu/40

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redimere l'anime dei propri parenti con preghiere di frati generosamente retribuite; mentre il popolo andava pago delle proprie chiese popolane, e dei suoi sacerdoti secolari. Alla mancanza di conventi nei secoli anteriori al mille dobbiamo ascrivere il difetto quasi assoluto di memorie storiche di quell’epoca da essi in altre parti d’Italia tramandate con documenti e cronache; se ne eccettui la sola histioriola del monaco Secondo da Trento, di cui si giovò Paolo Diacono per la sua storia delle gesta dei Longobardi. Nel secolo dodicesimo sorsero a qualche considerazione i Benedettini di S. Lorenzo e le Monache di S. Michele presso Trento, i Canonici regolari in S. Michele all’Adige, od in Augia (ora Gries presso Bolzano) e l’ospedale di S. Croce pure in Trento. Si ricordano ancora i monasteri di S. Tommaso fra Arco e Riva, uno sul Ritten, uno in S. Margherita fra Ala e Marco, altro in S. Leonardo in Sarno, e parecchi di minor conto, fra cui varii ospizii sui pili alti passi alpini, dove i Geronimini albergavano i viandanti, come sul Tonale, in Campiglio, a S. Martino di Castrozza ecc. Nessuna traccia abbiamo di Templari, e solo assai più tardi si stabilirono nel Bolzanino i cavalieri teutonici.

Le Parocchie erano allora quali sono adesso, meno quelle sorte posteriormente per suddivisioni patite, e coincidevano colle università comunali, il cui nome di Pieve passò nei secoli posteriori a dinotare il perimetro ecclesiastico, anzichè il civile, quando per opposti interessi o per velleità di passioni sorta discordia nell'aulico comune, questo andò diviso in più comuni minori.

Lo parocchie, amministrate dal clero secolare, dipendevano dal Capitolo e dal Vescovo, e sui beni delle fondazioni provvedevano i comuni coi Sindaci delle chiese.

Il celibato del clero soffriva delle eccezioni, giacché i documenti del tempo fanno qualche volta menzione di figli di preti.

Le Decime e le offerte costituivano la maggior parte delle rendite ecclesiastiche. Frequenti largizioni si leggono dei fedeli alle chiese, e specialmente di oglio e di sacri arredi, di cui varii in oro ed in argento.

Quantunque il governo fosse affidato alla Chiesa, il clero non salì al primo grado di potenza; gli furono d’ostacolo i feudatari controbilanciati dall’organismo comunale, e dallo spirito pubblico che tenne fermo nei suoi propositi di indipendenza.

All’epoca che imprendemmo ad analizzare, la condizione finanziaria