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pi dei Carolingi. In uno di questi casi la storia dell'Ossola presenterebbe una lacuna di oltre due secoli, che non si saprebbe comprendere. Perciò importa a noi di conoscere prima di tutto, qual parte dell'Ossola abbia inteso di donare l'Imperatore al Vescovo di Novara; secondo, quale fosse la condizione di quel territorio nei tempi precedenti a questa donazione; terzo finalmente, quali ne fossero i confini. Queste cognizioni ci sono necessarie altresì per poter determinare i limiti del contado stesso di Stazona da questo lato. Poche sono le carte che abbiamo in sussidio di tali ricerche, non dispero tuttavia di ricavare da esse quel lume sufficiente che sia atto a guidarci a probabili conclusioni.

Prendiamo le mosse dall'esame del detto diploma1. Leggiamo in esso esposta chiarissimamente l'origine di tal concessione. Il Vescovo Pietro, ivi è detto, per essere rimasto fedele alla causa dell'Imperatore dovette patire di molti danni per opera di Ardoino e dei suoi fautori. Spogliato della maggior parte dei possedimenti, che aveva la sua Chiesa, e perseguitato anche personalmente, avea dovuto per campare la vita andarsene lungamente ramingo tra le Alpi con infiniti disagi e pericoli e da ultimo ricoverarsi alla corte di quel Monarca per implorare in persona un compenso a'suoi patimenti2. Difatti, come seppe egli quivi che Ardoino più non regnava, non fu tardo il buon Vescovo dall'implorare da quell'Augusto la restituzione dei beni tolti alla propria Chiesa e di più a ristoro de'sofferti danni la donazione di un certo piccolo contado (quemdam Comitatulum), ch'era posto entro i limiti della propria parochia (così chiamavasi allora quella che oggidì appel-

  1. Fu questo Diploma pubblicato da molti; non ultimo de'quali merita di essere ricordato il Cav. L. G. Provana, che lo inserì nell'Appendice tra i documenti dei suoi Studii critici sopra la Storia d'Italia ai tempi del re Ardoino, Torino, 1844, in 8.º sotto il n.º 38.
  2. Petrus, dice il nostro Diploma, nostrae fidelitatis causa multa sustinuit, famem videlicet, sitim, aesius et frigus, et insuper glaciosus rupes collesque satis asperos nudis pedibus, persequentibus inimicis, fugiendo superavit; qui etiam nune praesentialiter multa damna Arduino devastante recepit, etc.