Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/102

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— Non capisco....

— Egli sconta immeritatamente una pena che avrebbe dovuto ricadere sul vostro capo....

— Aiuterò, soccorrerò sua moglie e i suoi figli, in ogni maniera....

— Non basta.

— Che altro potrei fare?

— Liberarlo, prendendo il suo posto. Soltanto a questo patto....

— Padre, imponetemi qualunque gran penitenza....

— Questo vi dice il Signore per bocca del suo umile ministro; ne dipendono la vostra pace in questa vita, la vostra salvezza eterna nell’altra.

— Ho sentito dire che c’è un mezzo di riscatto dei peccati, beneficando chiese, istituzioni religiose, opere pie....

— Dio non mercanteggia il suo perdono. Egli che vi ha concesso la ricchezza può togliervela in un momento, se vuole. È stato immensamente misericordioso inspirandovi di accorrere al suo santo tribunale.

— Dovrei disonorare il nome dei Roccaverdina?

— Un misero orgoglio vi fa parlare così. Badate! Dio è giusto, ma inesorabile! Egli saprà vendicare l’innocente. Le sue vie sono infinite.

Il marchese abbassò il capo e non rispose.

— Pentirsi, quando il male da noi fatto è irreparabile, basta alla misericordia del Signore. Ma se la riparazione è possibile, urgentissima, il pentimento non vale niente. Io non potrei alzare la mano in nome