Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/141

Da Wikisource.

― 137 ―


— Chi gliel’ha detto?

“Non so. Risposi: — Se fosse vero, lo saprei prima degli altri.

“Ah, se le anime sante del Purgatorio facessero questo miracolo!„

— E.... insistette?

— Disse: “Dio lo renda felice!„ Nient’altro. E ogni volta ha soggiunto: “Baciategli le mani, se credete!„ Ma io te l’ho sempre taciuto, per non farti dispiacere, figlio mio!

Eppure no, non doveva lasciare andar via quella donna senza prima rinfacciarle il suo nero tradimento! Doveva, invece, strappargliene la confessione, perchè ella non potesse vantarsi, in cor suo, di essere riuscita a farsi gioco del marchese di Roccaverdina. Voleva che piangesse, che avesse rimorso dell’atto infame da lei commesso, e non ignorasse per quale motivo egli si era rifiutato di più vederla e le aveva chiuso in faccia la porta di casa!

Poi rifletteva:

— Ho torto. Vada via! Lontano! Vada!

Aveva paura di tradirsi, di farla sospettare per lo meno. E s’indignava contro sè stesso della vigliaccheria che gli rimestava nel cuore i ricordi del passato, che gli faceva risentire il contatto delle verginali carni di lei, come la prima volta, a Margitello, quando egli le aveva giurato: — Non avrò altra donna! — Era un fiore, allora!... E dopo.... anche! E, nei