Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/217

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fatto, oltre a cento sacramenti mi fece fare di secreto tenerlo, esso tremava come una cannuccia, e di mille colori ad ogni ora se gli cangiava il viso. Per tanto non te ritragga questo respetto a non amarlo, che del certo verrà volta che fra te medesima ti glorierai di avere il più bello, il più secreto, e d’ogni virtù compito servitore de donna de questa terra; e benché quel che tu gli concedi sia assai, e lui non mi pregasse d’altro, pure non restarò di non te rammentare che tu non vogli così miseramente perdere la tua florida gioventù; e se la fortuna e tuoi parenti di donarti sì brutto e di sì bassa sorte marito sono stati cagione, che ancora tu non vogli di te medesima essere inimica, ma che sappi trovar maniera de godere, che non vi è pare dolore che altrui in vecchiezza pentirsi. E poi scrizzando disse: Sai che li dirò da tua parte? che suo bel danno se non saprà trovar modo d’essere con teco. A le quali parole la giovene alquanto isdegnosetta rispose: Per la fede mia tu te ne guarderai molto di dirgli tal cosa; ma davanzo gli dee bastare quando gli dirai quello che t’ho imposto. Disse la vecchia: Io ti prego che non te corrucci né di mia importunità te maravigli, che io ti giuro per questa croce1, che se io non gli porta bona nova ei si donerà la morte; nondimeno io tel ricomando quanto posso, e acciò che mi creda la grata risposta che mi hai donato, fa che dimani gli ti facci vedere a Santo Agostino, e che lui forbendosi il suo naso dica: Io mi ti recomando; e tu togliendoti i capelli dal viso gli rispondi: E io a te. E in questo trapasserete il tempo fin che de go-

  1. Dice: ti giuro per questa croce, e fa il gesto d'incrociare le mani sul petto.