Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/254

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ma anche contro mia volontà un’altra volta qui remandarmi d’onde con giustissima causa mi era partita, essendoci pur come ci sono, non debbo né posso altrimente di me disporre, che quello che tutte le belle donne oprano e per loro mariti fanno, cioè di essere ad essi ossequiose e in ogni cosa come lor maggiori li obbedire. Dunque vedendo apertamente esser la tua intentione del tutto disposta, che la mia persona da le altrui braccia sia contaminata, restarò quieta a far quanto tu vuoi e che con tante ragioni mi hai persuaso; e però quando e come ti piace io sono a ciò apparecchiata. Pure non restarò dirti che vi pensi maturamente, e guarda, marito mio, che di ciò che fai non ti penti a tempo che il remediar non abbia loco. 11 marito lietissimo de la non consueta risposta, parendogli le sue parole aver fatto frutto, li disse: Mogliera mia, di niuna cosa fatta con buona maturità e ordine altrui se ne pentì giammai; e però di questa lascia il pensiero a me. E da lei partitosi se n’andò ratto al Cardinale, e con allegro volto salutatolo gli disse: Signor mio, la faccenda è in ordine per questa notte; e certo con grandissima difficoltà li ho fatto dire di sì; però le ho promessi trecento ducati per questa prima venuta, li quali vuole subito per convertirli in ornamento di sua persona per la solennità che di fare si aspetta: dunque di farnela ritornare contenta omai il cargo sia il vostro. L’innamorato Signore, che praticone e prudentissimo era, intesa di botto la cattività di colui esser tale quale lui desiderava, con gran piacevolezza gli rispose che non solo trecento ducati, quali minimissima cosa estimava, ma volea che tanto fosse quanto lui tenea: e dopo