Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/512

Da Wikisource.

— 450 —

trascorrendo de pari consentimento deliberarono, se morte ne dovessero recevere, non solo donarle la vita ma in libertà ponerla; e così disligatala le dissero, come da pietà mossi non voleano procedere a la cruda sententia del padre loro imposta; per merito del quale1 la pregarno, che de tale e tanto beneficio recordandose, se avesse depatriata in maniera che per alcun tempo tale loro operare da suo patre non fosse stato sentito. La poveretta giovene cognoscendo da soi medesimi servi in dono recever la vita, e non bastare lo render le grazie de gran lunga a tanta recompensa, pregò el remunerator de tutti i beni che de sua parte gli guidardonasse di tanto inestimabil dono; e dapoi che a tanto timore e terrore ebbe alcun loco dato, lor promesse e giurò per la salute quale le donavano, de governarse per modo che non che al dispiatato padre ma ad alcuno vivente averia de sé notizia data giammai. E così tondati li capelli, e con li loro panni medesimi lo meno male che possettero in omo travestitala, datile quei pochi denari che addosso se trovarono, dirizzatala per lo camino de Napoli, lacrimando da lei se parterno; e con soi panni a casa ritornati, al lor Signore affermarono che uccisa con una gran pietra in gola l’aveano circa dieci miglia in mare sommersa. La infelice e nobile giovene, che mai da la città non era uscita, quantunque a ogni passo se sentiva gli spiriti venir meno solo per lo pensare a lo lassar del suo Antonio senza speranza de revederlo mai, e molti vani pensieri de retornarse le andassero per lo capo, pur del recevuto beneficio e de la fatta promessa insieme ricordandosi, la gratitu-

  1. della qual cosa, e forse sarebbe meglio di che.