Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/535

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oste respose che vi era uno scolare spagnuolo, il quale per quello che i suoi famigli gli avevano detto andava in Bologna, e che da sopravenutali melanconia era già doi dì che niente aveva mangiato. El cavaliere ciò odendo, mosso da una naturale virtù deliberò per ogni modo averlo a cena seco, e lui medesimo andato per esso, e in camera trovato melanconico e afflitto dimorare, senza altramente salutarlo, per modo de gran familiarità presolo per mano gli disse: Tu venerai in tutte maniere meco a cena. El giovine vedendo lo cavaliero, che la presentia da molto el giudicava, senza altra replica con lui a tavola se condusse; e avendo insieme cenato, e mandate via tutte le brigate, fu Missero Alfonso dal cavaliere domandato chi fosse, e dove e perchè andasse, e oltra ciò, se la onestà il potea, gli dicesse la cagione de tanta sea melanconia. Missero Alfonso che una sola parola non possea fuori mandare che de doppii sospiri non fosse accompagnata, per lo più brieve modo che possette a primi dimandi el satisfece, e dell'ultimo el pregò che de saperle più oltra non lo molestasse. El cavaliere vedendo chi era costui, e per quale cagione de casa soa era partito, e per fama cognosciuto el padre de grandissimo nome, a lui se raccese el disio de voler sapere quale accidente gli avesse per camino causato tanto eccessivo dolore. Il giovine pure negando, e el cavaliere de continuo infestando, a la fine Missere Alfonso senza altra consideratione dal principio insino a la fine della narrata istoria, e chi era la donna, col piacere insieme che con lei aveva avuto pontualmente gli ricontò, aggiungendo che lui vinto da supremo dolore della recevuta beffa, da vergogna e