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IV. — Monti e valli; cenni orografici, geologici ed orometrici. 83

gruppo non ci soffermiamo e, terminata così la trattazione delle Alpi trentine orientali, passeremo alle Alpi Bellunesi.

Alla sezione bellunese delle Alpi Veneto-trentine spettano una serie di cime e di catene, che non sembrano aver, tra loro un’unità morfologica e ancor meno un nesso geologico, tanto è il frastagliamento delle vette, delle guglie e dei pinnacoli, e tanto forte il contrasto fra le scogliere di dolomia cristallina, che s’alternano colle tozze masse dei porfidi neri e rossi.

22. La prima e la più modesta di queste catene è costituita dalle Alpi Feltrine, limitate a mezzogiorno dalla Piave, dal fiume Sonna, dal torrente Stizzone, dalla sella d’Arten e dal Cismone; a W. dal Cismone fino al punto dove sbocca in esso il torrente Canali; a maestro dalla Val di Cereda, dal passo di Cereda (1337 m.), dal Rivo e dal Passo di Tiser (994 m.), dalla valle Imperia fino al Cordevole e quindi dal Cordevole.

Brulle e nude queste mura dolomitiche, pel loro rapido penidio, hanno alla base dei terreni fertili e verdeggianti, che si spingono fino alle rocce, boscosi a settentrione, coperti invece di frutteti e di pampini dove li bacia il sole. Fra essi il Pavione è quello che si eleva a maggiore altezza (2336 m.) dalla parte occidentale, mentre ad oriente torreggiano il Piz (2328 m.), il massiccio bastione del Sasso di Mur (2554 m.) il facile monte Vena (2226 m.). Il Passo della Finestra (1778 m.) è il punto di maggior depressione della catena delle vette e serve a mettere in comunicazione le valli di Feltre e di Primiero. Questi monti ebbero un tempo fama per la loro sfiora che fu descritta da celebri botanici.

Alle falde del M. Vedana v’è il laghetto omonimo, circondato da uno squallido e caratteristico campo di rovine elette le rovine di Vedana, probabilmente resti della morena del ghiacciaio del Cordevole.

I confini settentrionali del gruppo toccano, per brevissimo Spazio, la zona degli schisti cristallini, ai quali si sovrappongono da Tonadico a Sagron, analogamente alla costituzione del Gruppo di S. Martino, di cui parleremo in seguito, le formazioni dell’epoca permiana, il calcare conchiglifero, la dolo-