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140 IL BUON CUORE


E poi dal Flintshire Observer (17 agosto 1909) che dedica alla causa del bene le sue nobili energie e il suo giornale, togliamo quanto segue:

«Sul tipo della guarigione del signor Daniel Maddocks Audley avvenuta al Santuario di S. Winefrida, il Catholic Herala annuncia la completa guarigione dopo il secondo bagno, di una Miss M. Menamin, donna attempata, che aveva perduto l’uso della mano sinistra in causa delle dita ripiegate. Dopo restituito l’uso del membro colpito, Miss M. Menamin lasciava da far celebrare una messa di ringraziamento al Padre Ryam per la salute ricuperata. — Altra recente guarigione notevole, i cui particolari finora non sono stati pubblicati, è quella di Miss Clifford di Liverpool, sofferente per paralisi facciale che ne scomponeva orribilmente l’aspetto. Dopo un seguito di bagni, gradatamente migliorò e la guarigione oggidì è completa. La presente stagione ad Holywell è distinta da una affluenza enorme di visitatori vegnenti dall’Irlanda».

Ora una curiosa applicazione di quell’acqua che dimostra fin dove giunge l’industriosità dell’uomo. Quei buoni proprietari della fonte pensarono: Perchè non si dovrà estendere il beneficio dell’acqua — prodigiosa indistintamente per tutti e dovunque — anche a coloro che sono impossibilitati a recarsi ad Holywell? Detto fatto, la fecero entrare come fattore ed elemento principalissimo in una nuova creazione di sapone igienico e curativo di malattie della pelle, pelle delicata e da eczema. È curioso poi che le prime tavolette di tale sapone furono spedite in omaggio al Papa Pio X, che graziosamente le gradì e permise che ogni anno gliene spedissero una cassetta di cinquanta scatole il giorno della festa di S. Winefrida, il 3 novembre.

Per schiarimenti riguardo ai bagni sul luogo, o altro, si può rivolgersi alla rappresentanza della Casa inglese French-Costa, Via S. Vittore al Teatro, Milano.

Educazione ed Istruzione


NOTE BRASILIANE

Le Note Brasiliane offerte ai nostri lettori, hanno dato luogo a contraddizioni, alle quali il nostro egregio amico transoceanico ha risposto colla lettera seguente:

Torino, 22 aprile.

«Dopo nove anni di missione religiosa nel Brasile, tornato in Italia, ho pubblicato alcune noterelle sulla elezione del nuovo presidente Hermes da Fonseca. Ora, in ritardo, ma sempre in tempo, mi si mettono sott’occhio delle corrispondenze pessimiste, ed io, per la verità, per debito di coscienza, non posso esimermi di ribadire le mie affermazioni colle prove alla mano, e ciò faccio con animo sereno, mentre mi preparo a ritornare al mio campo di lavoro nel Brasile.

i° Le mie noterelle sono tolte in parte da La Croix di Parigi.

2° Quanto alla farsa sulle elezioni, è tanto vero che si fanno sul serio, che alle volte costano la vita a qualche elettore, ed anzi si nota, che il Brasile è un paese dove la concussione e il broglio elettorale sono meno estesi.

Quanto poi alla religiosità dell’Hermes, ecco alcune constatazioni:

i° Quello di essere lui l'unico candidato del defunto Alfonso Penna, uomo di cattolicità pratica con confessione e comunione, il quale lo sostenne sempre come suo successore, ciò che non avrebbe fatto, — lui, prettamente cattolico — se non ne avesse conosciuto i buoni sentimenti religiosi.

2° La piattaforma politica dell’Hermes stesso, promettente ampia e sicura libertà alla religione, e l’aver egli difeso con un battaglione di soldati i frati benedettini, attaccati violentemente dal popolo, ed averli altresì difesi contro l’opinione di molti. Più l’aver affermato al padre Schoppiany, ex direttore di un Diario Cattolico Brasiliano: «Io sono cattolico e profondamente tale» ed essere poi la sua canditatura stata difesa ad oltranza contro i suoi avversari, dai due principali paladini della stampa cattolica brasiliana: il dottore Carlos de Laet ed il dott. Felicio dos Santos (uomini intransigenti in fatto di dottrine e di diritto cattolico). Notisi che questi due dottori sono i due ex direttori dei due migliori giornali cattolici di Rio de Janeiro.

3° L’opinione del presidente del Senato dello Stato di San Paulo, dott. Duarto de Azevedo, cattolico dalla comunione quotidiana, attestante i sentimenti religibsi dell’Hermes.

4° L’opinione del vescovo di Campinas, Monsignor Dom. J. B. Corréa Nevy, attestante in identico senso.

5° L’aver l’Hermes difeso la presidenza dell’Alves contro l’attentato del dott. Lauro Sodré, ex presidente del Parà, e l’ultimo deponente nella causa massonica, giacche se, con un colpo di stato, fosse asceso al potere, avrebbe avuto subito luogo la decretata espulsione dei religiosi dal Brasile.

6° Quando molti cattolici nelle votazioni alla presidenza, negavano all’Hermes il loro voto, mons. Sylverio Pimenta, arcivescovo di Marianna in Minas Geraes, uomo di profonda santità, pubblicò una lettera in cui diceva: «Che non era proibito optare per la candidatura dell’Hermes, perch’egli non si era presentato come massone».

Che poi l’Hermes sia o non sia massone, ciò non toglie ch’egli possa avere ed abbia anzi manifestato sentimenti schiettamente religiosi, come attesta gran parte della stampa e dei cattolici brasiliani, e come affermava implicitamente nella sua lettera l’Arcivescovo di Marianna. In Brasile si conoscono bene i massoni militanti, anzi — preziosa confessione — lo stesso Azevedo, presidente del Senato di S. Paulo, attestava, che quando era venerabile della massoneria, non aveva mai saputo che essa attentasse alla Chiesa; anzi, si sa pure, di un certo numero di Vescovi, che consci di questo, chiesero alla Santa Sede se per questa massoneria officiale e nominale vigessero le leggi della Chiesa emanate contro la massoneria europea.