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Anno XI. | Sabato, 10 Febbraio 1912. | Num. 6. |
Giornale settimanale per le famiglie
IL BUON CUORE
Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE
Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena
E il tesor negato al fasto Manzoni — La Risurrezione. |
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La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
Rosmini — Opere spirit., pag. 191.
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Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.
SOMMARIO:
Monsignor Geremia Bonomelli a Milano
Si manifesta così un nuovo movimento a favore dell’Opera bonomelliana, la quale — per le cause generali che inceppano il regolare funzionamento di tutte le opere di beneficenza — crisi industriale e commerciale, assottigliamento delle rendite e concorsi ai prodi che, nel nuovo lembo di terra italiana, hanno tenuto e tengono alto il prestigio nazionale _ attraversa un periodo difficile, trovandosi, dopo un esercizio attivo e assai dispendioso per impellenti necessità, colla cassa vuota, senza fondi, senza patrimonio, di fronte a gravi responsabilità e a precisi doveri.
Col 1912 l’Opera di Assistenza è entrata nel suo dodicesimo anno di vita, nè forse mai come in questi ultimi tempi l’attività sua benefica e sociale fu più universalmente riconosciuta da quanti si preoccupano in Italia ed all’estero della gravità e delle conseguenze del nostro fenomeno emigratorio. Basti ricordare il secondo Congresso degli Italiani all’Estero, tenutosi in Roma nel giugno 1911, nel quale le molteplici iniziative dell’Opera a vantaggio dei nostri emigranti nel campo dell’istruzione, della previdenza, della difesa e tutela degli emigranti, ottennero il plauso di tutti, si può dire, i presenti, uomini d’ogni partito. Nella relazioneI Segretariati dell’Opera sono uffici, dove si compiono gratuitamente a vantaggio degli operai italiani — senza riguardi confessionali o politici — ogni sorta di pratiche (informazioni di lavoro, procure, ricerche di persone, reclami, passaporti, operazioni di leva, rimpatrii, liquidazione di indennità per malattie od infortuni, ecc.), rappresentando così pei nostri operai un’efficace tutela contro le innumerevoli insidie e le varie forme di sfruttamento.
Nel 1910 le pratiche iniziate od esaurite dai Segretariati dell’Opera sommarono a 62733. Il risparmio complessivo ottenuto dai nostri operai per il servizio di richieste nelle sole stazioni di Chiasso, Domodossola, Basilea, Bregenz, fu di lire 964828,30. Il passaggio degli emigrati italiani per le Stazioni di Milano, Chiasso, Ala, Tezze, Basilea, Bregenz, Costanza, dove sorgono i principali Ospizi e Segretariati dell’Opera, fu di 371508. Bastino queste cifre a confermare le benemerenze dell’Opera nell’ordine economico e sociale.
All’assistenza religiosa dei nostri operai provvedono i Missionari dell’Opera in Chiese e Cappelle di sua proprietà o messe a sua disposizione dalle locali Autorità Ecclesiastiche, dalle quali dipendono i Missionari nell’esercizio del loro Ministero. Checchè si dica sull’indole dell’attività religiosa spiegata dai Missionari dell’Opera, giova qui ripetere testualmente quanto si