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IL BUON CUORE 379


riguardano la storia del Colosseo attraverso i secoli, che l’aspetto esterno del monumento, benchè deformato dalle ingiurie degli uomini e degli elementi, è imponentissimo. Basta vederlo per non dimenticarlo mai più: «La sveltezza di una mole così colossale è dovuta -- osserva inoltre l’autore — alla sua forma curvilinea, che sfugge ed inganna l’occhio e sorprende lo spettatore. Il pittoresco che v’ha insensibilmente introdotto il tempo con l’opera sua di distruzione, l’ha reso così vago e interessante, che molti giunsero a non desiderare la riedificazione della parte diruta». Gli è che un monumento come il Colosseo non appartiene alla storia del popolo e della civiltà che l’hanno creato più di quel che appartenga alla storia e alle civiltà successive le quali ne hanno fatto oggetto dell’ingiuria come del rispetto che si son sempre alternati nelle vicende del culto le memorie def passato. Carlo Meda.

FIGURE E OMBRE

letteratura, l’utilità che se ne trarrebbe sarebbe infinitamente maggiore, ed i vari autori, invece di essere conosciuti soltanto per•il nome delle loro opere e per la data della loro nascita e della loro morte, rseterebbero impressi nella nostra attenzione come persone realmente conosciute da vicino. L’autore ci conduce così nella vita di quello strano e così personale poeta che fu Cyrano de Bergerac; di quella geniale scrittrice che fu Madame de Sévigné; di quell’immenso ingegno che fu Biagio Pascal; di quell’infelice letterato che fu lo Ccarron e di quella fortunata e nobile dama che fu Madame de Maintenon, la sposa di Luigi XIV; senza contare, poi, tutte quelle altre figure minori che cooperarono alla gloria di Pascal nell’eremo di PortRoyal, e quelle altre ancora che frequentarono il famoso Hotel de Rambouillet, l’illustre palazzo dove si davano convegno tutti i letterati francesi del secolo XVIII. Il bel libro è arricchito da numerose nitide fotoincisioni.

Per up cittadino illustre

nel secolo aureo della letteratura francese I.,

La benemerita Casa Editrice milanese L. F. Cogliati pubblica un interessante ed utile libro di Tullo G. Carnevali, il brillante novelliere che già avemmo---occasione di conoscere per altre pubblicazioni, che ora ci fornisce un valido elemento di diffusione di coltura, facendoci conoscere alcune tra le meravigliose bellezze che onorano il periodo più illustre della Francia letteraria. In questo volume, l’autore, che ottenne parecchi anni or sono il diploma d’insegnamento per la lingua letteratura francese, e che sempre si dedicò con particolare amore ad argomenti relativi alla coltura della nostra sorella latina, dimostra una mirabile competenza, un equilibrato senso di critica, ed una scrupolosa fedeltà storica. Già pratico di tutte le bellezze del secolo di Luigi XIV, egli ci dà nel suo volume i più moderni risultati della critica e le più diligenti ricerche della storia. Non pensi però il lettore che si tratti di un libro di testo o di uno di quei libri che si dicono, a ragione o a torto, pesanti. Senza contare che esso è scritto in forma piacevole e tale da costituire già di pmr sè stessa un allettamento alla lettura, il volume del Carnevali contiene l’interessantissimo racconto dèlla vita e dei casi e delle opere di alcuni illustri letterati francesi e di altri anche meno illustri, racconto, che,preso nel suo insieme, dopo averci divertito, ha il precipuo merito di lasciare nella nostra memoria qualcosa di nobile e di utile quali sono delle cognizioni onde va ad aumentarsi il patrimonio della nostra coltura. Se anche nelle scuole si adottasse un così fatto sistema di insegnamento, particolarmente poi lo sì adottasse per la nostra

Il nobile dott. Carlo Bassi ha compiuto il suo ottantesimo anno e la fausta ricorrenza non ha potuto passare inosservata a quanti conoscono questo illustre nostro concittadino. Egli si è occupato sempre delle migliori nostre istifuzioni e di innumerevoli opere buone, dedicando ad esse, con instancabile costanza, un ingegno eletto, un cuore generoso e l’autorità che gli è data da una vita illibata e dalla sua posizione sociale. Sarebbe compito non facile il ricordare tutto il bene che ha fatto don Carlo Bassi, specialmente all’Opera Pia per la cura degli scrofolosi poveri, di cui è presidente e alla quale appartiene da oltre cinquant’anni. Egli ne è stato uno dei fondatori e fu sotto la sua presidenza, che essa raggiunse quella prosperità che ha consentito di erigere a Celle quel vasto edificio, ove tanti nostri fanciulli trovano la salute. Don Carlo Bassi è anche il presidente dell’Ospedale dei Bambini, in via Castelvetro, sorto specialmente per opera sua; ma sarebbe lungo l’enumerare tutte le istituzioni alle quali appartiene e dedica la sua attività e che ieri, a mezzo delle rispettive rappresentanze, gli hanno presentato, coi più fervidi auguri, le espressioni della riconoscente loro esultanza. Il Santo Padre ha voluto associarsi a queste dimostrazioni di giubilo e di riconoscenza, facendogli pervenire la sua benedizione e i suoi auguri; e così S. M. il Re, a mezzo del ministro degli esteri, si è degnata di ricordare le sue benemerenze, quale presidente generale della Associazione nazionale fra i missionari cattolici italiani; benemerenze che il Re ha voluto riconoscere, conferendogli motu proprio la commenda dei SS. Maurizio e Lazzaro. Il nostro giornale ricorda con gioia tante e sì solenni prove di stima e di riconoscenza date al cittadino benemerito e vi sí associa di tutto cuore.