Pagina:Il canapajo di Girolamo Baruffaldi, Bologna 1741.djvu/45

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Nel dì de le sue nozze, preparata
Il seme a ricettar, che la fecondi.
Se stagion fosse da piantare il Majo,
385Come di Maggio a le calende è in uso,
Vorrei su d’una quercia, o su d’un pioppo,
Vicino al campo de la mia cultura,
Alzar tra verdi frondi, in mezzo a un cerchio
Di vaghi fiori la famosa vanga,
390Che ’l mesenterio a questo suol rivide,
E preparò a la canape il covaccio,
Sicchè l’agricoltor, di qua passando,
A questa origin de la sua fortuna,
Un atto almen di riverenza usasse.
395Chiara la vorrei far piucchè la marra
Già da lo Sforza Attendolo vibrata
Su l’alta noce, e che di là pendendo,
La fortuna guerriera a lui predisse.