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Pagina:Il diavolo.djvu/128

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120 Capitolo quarto

cetto della lor santità, o anche per suggerir loro false e malvage dottrine, funesti propositi. Gli è con quest’arte che egli riuscì, più di una volta, a persuadere il suicidio ad uomini d’impeccabile vita, che avevano insino allora respinto vittoriosamente ogni suo assalto. Si narra di un monaco Erone, che da cinquant’anni menava nel deserto austerissima vita, per modo che nemmeno il giorno di Pasqua allentava il rigore delle astinenze. Un giorno il diavolo gli appare in figura d’angelo, e gl’impone di gettarsi capofitto in un pozzo, ciò ch’egli fa senza indugio, fermo nella opinione che ne uscirà illeso, e che sarà questa una grande e irrefragabile prova della sua santità e della grazia divina. Altri monaci riescono con grande fatica a trarnelo fuori, ed egli in capo di tre giorni si muore.

Altro esempio. Guiberto di Nogent (m. 1124) racconta la storia di un giovane che aveva peccato con una donna, e che pentito se n’era andato in pellegrinaggio a San Giacomo di Gallizia. Un bel giorno gli apparve il diavolo sotto le sembianze del santo, e gl’impose per penitenza di tagliarsi, prima ciò che il discreto let-