Pagina:Il diavolo.djvu/318

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310 Capitolo undicesimo

dove erano notati per ordine tutti i peccati degli uomini. Più spesso c’era per ogni singolo peccatore un particolar volume, ponderoso e tetro, che i diavoli portavano ostentatamente in giudizio, opponendolo al piccioletto ed aureo in cui l’angelo custode aveva amorosamente descritte le azioni buone e meritorie, e scaraventandolo talora, con iscalpore e con ira, in uno dei piatti della bilancia divina. In più chiese del medio evo, come, per esempio nel duomo di Halberstadt, si vede dipinto il diavolo che scrive i nomi di coloro i quali dormono nella casa di Dio, o chiacchierano, o in altro modo non serbano il contegno dovuto. Nella vita di sant’Aicadro si legge che avendo un pover uomo osato di tagliarsi i capelli in giorno di domenica, fu veduto, appiattato in un angolo della casa, il diavolo, che frettolosamente scriveva il peccato sopra un foglietto di pergamena.


Di regola il peccatore indegno di misericordia è punito in inferno; ma talvolta Satana, coltolo sul fatto, anticipa la vendetta divina e lo castiga mentre è ancor vivo. Gli uccisori di san Regolo,