Vai al contenuto

Pagina:Il dottor Antonio.djvu/88

Da Wikisource.
84 il dottor antonio.

— «Come quando uno è obbligato a stare in letto,» disse il Dottore insidiosamente.

— «Proprio così. Ma ditemi, di grazia, me le immaginai, o le vidi realmente alcune grandi palme sulla collina di Bordighera?

— «Le vedeste. Bordighera è famosa per le sue palme.»

Lucy avendo esaurita apparentemente la sua provvista di domande, Antonio stava per licenziarsi, quando ella lo trattenne, dicendo: — «Anche una domanda, e poi potete andarvene; ed è intorno a Speranza. Ella mi interessa tanto, talvolta pare tanto infelice. Sapete che abbia?»

— «Speranza ha i suoi dispiaceri anch’ella,» disse Antonio; «è una storia semplice, ma commovente, che perderebbe tutto il suo effetto se fosse raccontata da me. Ho piacere che sentiate tanto amore per questa giovinetta. C’è molta nobiltà primitiva nel suo naturale. Non isdegnate di far la sua conoscenza, e provatevi a guadagnarne la fiducia. Il mondo morale, cara signora, è proprio come il fisico. Basta soltanto abbassar gli occhi per trovar nelle umili sfere molte cose degne di nota e di simpatia.»

Il Dottore osservò, non senza qualche stupore, che da quel giorno miss Davenne non si lamentò più di dovere stare a letto, nè fece neppur mai cenno della possibilità di levarsi.

Il giorno dopo fu permesso a Lucy di leggere con moderazione, e il dottor Antonio le portò un volume di Shakspeare, e i Promessi Sposi di Manzoni. Dopo uno o due giorni, le fu permesso di sedersi in letto. Secondo l’ordine del Dottore, il letto fu rimosso dall’angolo e portato vicino alla finestra; la quale, siccome l’osteria stava su di un’altura, dominava un’estesa veduta del Mediterraneo.

— «Avete dimorato mai vicino al mare?» domandò il Dottore.

— «Mai. Quando mi mandarono a Brighton per i bagni di mare, il medico mi proibì di stare in alcuna casa vicino alla riva.»

— «Tanto meglio,» rispose Antonio; «il nostro mare avrà dunque per voi tutto l’incanto della novità. È una veduta sempre nuova, un libro che non stanca mai. Vi darà occupazione continua, e sarà materia di maraviglia la cangiante ricchezza dei suoi colori variati dal puro bianco di neve fino al nero-cupo dell’inchiostro. Poi domandategli il segreto dei suoi mille suoni, dal mormorio basso e lamentevole che somiglia tanto a un sospiro o ad un bacio, fino al rombo tonante che fa tremar la terra. Tutti i poeti hanno cantato il mare, ma nessuno con maggior