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86 il dottor antonio


leggesse un capitolo di Manzoni ogni giorno; poi la assicurò ch’egli si sarebbe perfezionato nella pronunzia, se ella avesse potuto sopportare che le leggesse una o due scene di Shakspeare. Nacquero da queste letture di tratto in tratto delle risatine, suonanti come campanelli d’argento, ch’erano tanto dolci all’orecchio di Antonio; e nelle quali, benchè a spese della sua ineffabile pronunzia, egli univasi sì cordialmente.

Le sue visite erano allora frequentissime; — egli si presentava tre o quattro volte al giorno; in realtà, ogni momento libero dal suo officio lo passava al letto della bella malata. E rade volte veniva a mani vuote, ma portava quasi sempre seco qualcosa che credesse poterla divertire, o interessarla. Da principio fu un album di vedute e costumi della Sicilia; una piccola collezione di medaglie antiche; alcune mostre di lava — tutta la sua picciola provvisione di rarità. Esaurita questa, era un fiore, una pianta rara, un insetto singolare, uno scarabeo coperto di un’armatura di getto, una gran locusta con una testa simile a quella del cavallo, una farfalla con ali d’oro e d’argento; o uno di quei bruchi pelosi, color canario, con regolari strisce nere attorno al corpo. Le ore passavano inavvertite, mentre il Dottore le spiegava in chiari e brevi sensi le loro abitudini e particolarità, fino gli usi di molti di essi. — «Questa piccola creatura, di cui tanto ammirate la splendida corazza verde,» diceva, per esempio, «credo che tristamente cadrà dalla vostra stima, quando ne saprete il nome e l’uso che si fa di essa. Non indovinate ora che cosa è?»

— «No,» rispose Lucy. «Non credo di averne mai veduta alcuna finora, almeno non ci ho mai badato.»

— «Questa è un individuo del genere cantaride, o mosca di Spagna, colla quale si fanno i vessicanti. Ed è un perfido animalino; perchè appena lo toccate, spande un odor nauseante e fa il morto. Non è una maraviglia che ogni essere vivente, per quanto piccolo e brutto sia, abbia il suo special fine, e sia provvisto di qualche mezzo di difesa? Ora guardate quest’animaluccio che ha tante gambe e gira così agilmente intorno a sè, e vedete che si rotola come una palla. È la sua difesa contro il pericolo imminente. — Questo lento e disgraziato insettuccio, che appena vi degnate di osservare di giorno chiaro, oso asserire che ha spesso attratto la vostra ammirazione nelle passeggiate serali.»

— «È dunque questo la luccioletta?» domando Lucy.

— «Sì; anche essa fa il morto quando corre pericolo di essere presa, benchè sia estremamente tenace della vita.