Pagina:Il laicismo (Riccardi).djvu/24

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Da chi mai vien mossa l’accusa?

Non debbe invece trovarsi assai strano che l’accusa al Clero di volersi imporre ai popoli ed ai governi e dominarli, gli sia mossa..... da chi mai? Dagli affigliati alla Massoneria, da quella setta che tutto oggidì invade, opprime e corrompe, le cui mirabili imprese sono oramai note a tutto il mondo! Non parvi, o carissimi, che sia il colmo dell’impudenza pei massoni di lanciar ai preti la taccia di prepotenti e di invasori, quando è universale il grido d’indignazione e protesta che si eleva ovunque contro la tirannia esercitata dall’uggiosa congrega su tutti gli ordini sociali, che essa mira ad aggiogare servilmente al trionfale, ma punto glorioso suo carro? Ecchè? Ma tra la prepotenza della brutta e tenebrosa setta e la condotta del Clero in qualsiasi epoca, v’ha egli confronto? Se, come suol dirsi, passò il tempo in cui comandavano i preti, ebbene anche posto che così fosse un dì, io domanderò se si stava meglio allora che i preti avevano più di autorità e d’influenza, o se meglio si sta adesso che la società è invasa e tiranneggiata dai massoni?

Nè del resto alcuno accusi il Clero di propugnare con troppa tenacia i proprii diritti. Perocchè non trattasi soltanto di diritti. A questi ben si può in molti casi rinunciare. Ma se qui sono in causa per noi anche dei diritti, si tratta tanto più di doveri, ai quali non ci permette la coscienza di sottrarci. Oh! Sarebbe pur la comoda cosa per noi stare al programma propostoci dai fautori del laicismo! I preti lavorino e cantino in chiesa, e fuori di