Pagina:Il mio cuore fra i reticolati.djvu/259

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za di uomo facendogli ritrovare il «sè stesso» sepolto sotto le sovrastrutture della civiltà artificiale, deformatrice di sensibilità. Rifacendo a ritroso la breve ma profonda storia della sua giovinezza colta di sorpresa da eventi spaccanti, Franco dovette riconoscere che, ben più energicamente di ogni altro fatto, la guerra incide situazioni e caratteri, sfodera armi e valori sconosciuti, dischiude risorse dello spirito, rivela possibilità insospettate, illumina abissi d'anima, scatena passioni nuove, forze nuove, tutt'un mondo che non si sospettava in noi stessi, suscettibile di immensi sviluppi. Attraverso quel collaudo elementare nel suo gigantesco, che è una guerra di popolo, si determina la grandezza o la bassezza di quel popolo: se, in questa fondamentale «prova del fuoco», l'eroismo, l'idealismo, lo spirito di sacrificio, la bellezza morale di una razza, si esprimono su larga scala, non come eccezione ma come sistema, come fenomeno collettivo, vuol dire che la razza è destinata a grandi cose; se, viceversa, essa non resiste alla prova, e la subisce passivamente, a schiena e a spirito proni, è segno che la razza non ha avvenire, è destinata a spegnersi.

L'Italia aveva affrontato quel primo anno di guerra con magnifica fierezza, rivelando virtù individuali e collettive da grande po-