Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/149

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rn ATTO TER 2 0.

Venduto al Boia,e toltolo dal mondo Gio. A' que fti ancor, eh’in holocaufloal Padri tifo mtdefmo in quel gr.in monte offerft ter faluezza d: tutti ; e tu miniflro Fot}idei facrificio, e non lei vedi, <j/«. Grattofo Zittita, che d'agnelli In vece, ahi troppo infellonito vccift Il Sommo Sacerdote, e poi fe flejfo.

tito, Eglt'lpermfe Giti-é' tono'l fei per q:itftoy Ma^ per odio mort.il. Gio. quefl» fol piangi, £ l'opra tua co'l fuo voler conforma.

Gin. Non mi noiate più.do Già fi am pur gititi, Senz’auuedtrci, al luogo, ou'ei le braccia Di fi e (e tien, perche ne cinga il collo De fuoi prodighi figli, ediffìptnti.

Giù. Dotte fiam giunti ò là? che legno infaufla {pici E" quel f e che cadauero vi pende ?

12(0. F'tggiam giù ntfInferno,eportian nofeo Quefl'empio traditor, che qui ci fpinfe j Che men grane l l'ardor del foco eterno , Che quel pallido volto, in crii s'afeonde Ahi come ahi quàta, ahi qual forza.e vir.

Deh no’l farem.che limitato > troppo (tute, Al poter nofiro, ì maledetto figlio, £ chi'lprodujjt, e chi di carne il cinft.

£ fepfggio pù'o dirfi,direm peggio.

Icco il fonte inefauflo, onde deritta Il diluuio del mal,c'hoggi fi innonda.

Non vedi Pietro, gli occhi biechi,e afperfi Di fangue,e fuoco, ahi come horribilmentt Suolge le braccia, e gonfia tipetto,t'I collo.

Come beflemmia,e manda fuor dalgofzo Vmcrfe voci,horribili fiutile',