Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/75

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C Ahi t* ATTO PRIMO.

Mar. Ahi figlio,ahi figlio, à te dri^offi il firn; Ma il braccio ferilor la Madre bà coir».

Non mi /piaci il dolor,mi /piace,figlio, Cht tra tanti dolor par vitto,efento.

Chi vino,/e non/ento altro, che morte ?

Che morte, fe non pojfo v/cirdi vita ?

Nuotio portento, eh'in vn corpo vnite Sian vita,e morte, e l'vna,e l'Altra redi Vincitrice gutrrera à vn tempo fitjjo : Si chi l’Alma infelice, Mortalmente /trita, Nonio, ft vitta, 5 morta, Hor e preda di morte, & hor di vita.

Sold. Che ftrano ca/o l quefio ?

O" voi, che mi mirale, Tate fedi,?io dormo, òfe fon dello.

Vna goccia di /angue, Che da quel petto v/cto , M’hà tocco l’occhio cieco ; e par cht veggit.

An^i /chiarito è « , thè l’occhio (ano Al paragon del rifattalo ì infermo.

Dunque non e co/lui,corri io credea, Huomo firmiti gli altri: hà in /egra parte Di diuina virtù. piando più mai Tal marauigha accaditi vn /angue morto tubfar,chcued i un accodantipuo’lsàgtte Acciecar chi ci vede . Her/e gli effetti Vtngon da me\i in tutto oppofit al fine, Non ì dunque Natura, che gl’adopra, Ma Dio, eh’interminati ha l fuo vigori.

£ trott* vùtdien'{a in egri parte: -- Egli /ói,pur che voglia,à vn picciol cenno Trae pilo nini dal foco', tdal veleno