Pagina:Il podere.djvu/81

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Dinda, seduta a far la calza, aveva sentito tutto; e gli disse:

— Perchè ci s'inquieta così? Lo paghi, e si faccia rispettare.

— Domani lo pagherò!

Ma Dinda, per non compromettersi con Berto, non gli disse più niente; tanto più che, a quel modo, gli aveva già chiesto, senza parere, la mesata anche per sè.

Remigio s'appoggiò con i gomiti al cancello della strada. Tornavano a casa, verso Colle di Malamerenda e l'Isola, le ragazze che andavano tutti i giorni a Siena per portare le bombole del latte ed a imparare a far la sarta.

I mandorli e i peschi, sparsi su per le colline, erano quasi invisibili nell'ombra della sera; sebbene sopra il sole tramontato, restasse una luce limpida a rischiarare quasi la metà del cielo. Un branco di avvinazzati passò, cantando. Dietro un barroccio, un gregge di pecore empì tutta la strada; e il cane si fermò a fiutare lo spigolo della capanna sciupato dai mozzi delle ruote.

Solo! Era solo! A quell'ora, a Campiglia, s'accendevano le lampadine elettriche; egli faceva le somme e gli apparecchi elettrici giravano ticchiettando. Il cuore gli battè come quando da ragazzo, s'era innamorato.