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Pagina:Il vicario di wakefield.djvu/111

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102 il vicario di wakefield.

che tosto il babbuasso poeta corre a casa a metterne in versi come finimondo quella disgrazia.”

Mosè allora replicò che forse si usava così ne’ componimenti più sublimi; ma che i canti che ci pervenivano dal Ranelagh1 erano familiarissimi e tutti di un getto. Collin trova Dolly, s’intrattiene con esso lei, le dona uno spilletto comperato alla fiera da porre nelle trecce, ed ella gli regala un mazzolino di fiori; poi s’avviano entrambi insieme alla chiesa ove salutano le ninfe e i pastorelli, consigliando ognuno con savi detti ad affrettare le nozze.

“Ottimo ammonimento!” esclamai io; “e non vi ha luogo per certo nel quale più si convenga il compartirlo, ov’io debba credere ciò che mi si dice; perchè se tu al Ranelagh persuadi altrui il matrimonio, ivi ancora gli puoi dare la sposa. E per verità non vi può essere mercato migliore di quello in cui ci si fanno conoscere i nostri bisogni, e nello stesso tempo ne viene somministrato il provvedimento.”

“Pur troppo vero tu di’, caro padre; e di cotali mercati di donne due soli, ch’io sappia, esistono in tutta Europa, Ranelagh in Inghilterra e Fontarabia in Ispagna. Quello di Spagna non si apre che una volta l’anno; ma le nostre mogli inglesi sono vendibili ogni sera.”

“Hai ragione, figliuol mio” saltò in mezzo mia moglie. “La vecchia Inghilterra è il luogo più adatto del mondo per chi vuole scegliersi una consorte.” — “E per le donne che bramano menar pel naso i mariti,” dissi io interrompendola. “È detto tritissimo per tutto il continente d’Europa che se fosse costrutto un ponte attraverso il mare, tutte le donne accorrerebbono in Inghilterra a tôrre esempio come vivere dalle nostre, perchè in tutta Europa non vi son donne come le Inglesi. Ma, Debora mia, il fiasco è vuoto; daccene un altro, ten prego; e tu pónti a cantare, o Mosè. Quanto non dobbiamo noi essere

  1. Luogo vicino a Londra ove si tengono frequentemente accademie di canto e di suono.