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Pagina:Il vicario di wakefield.djvu/116

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capitolo decimottavo. 107

la fuga della Olivia, protestando sull’onor suo di non entrarvi per nulla. Allora maledissi i miei primi sospetti, e non li rivolsi che sopra del signor Burchell, ricordandomi ch’egli aveva avute con esso lei, non ha guari, alcune private conferenze. Sopraggiunse un altro testimonio a dileguarmi ogni dubbio che ancora mi rimanesse, ed asseverò che colui si era colla mia figliuola diretto alla volta di Wells, di trenta miglia o poco più lontano, dove vi aveva gran numero di gente. Essendo tutta agitata la mente mia ed in quello stato in cui è più facile precipitare che governare i giudizi, non mi volsi neppure a discutere fra me e me se queste notizie fossero vere, o se venissero piuttosto da gente disposta appuntatamente per isviarmi e mandare a male le mie ricerche; ma volli ad ogni patto inseguire fino colà la mia fanciulla e l’immaginato traditore di lei. Me ne andava affrettato pel mio cammino interrogando chiunque mi veniva incontrato; ma nessuno mi dava ragguaglio della mia Olivia. All’entrare finalmente nella città mi abbattei ad un uomo a cavallo che mi sovveniva d’aver veduto altre volte a casa Thornhill. Feci anche a lui domanda; ed egli mi rispose, che se io avessi continuato il viaggio non più di trenta altre miglia fin dove correvasi il pallio, gli avrei di certo sorpresi, avendoli veduti ivi egli stesso la notte passata ballare con sommo diletto di tutti i circostanti ammiratori delle leggiadrie della fanciulla. La mattina del domane m’avviai dunque di buon’ora verso quel luogo, e intorno a quattr’ore del dopo pranzo arrivai nel circo.

Gli spettatori tutti apparivano gai e festosi; perchè a null’altro intenti che a darsi buon tempo ed a cercare sollazzo. Quanto in ciò diversi da me, misero, in traccia d’una perduta figliuola, e solo bramoso di ricondurla alla virtù! Mi parve di raffigurare in alcuna distanza il signor Burchell; ma quasi egli temesse mio scontro, all’accostarmigli si frammischiò alla turba, nè più lo vidi. Io però posi mente all’inutilità delle mie indagini; e vedendo