Pagina:Iliade (Monti).djvu/111

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100 iliade v.559

Un orrendo tumulto. Iva confuso
Col gemer degli uccisi il vanto e il grido560
Degli uccisori, e il suol sangue correa.
   Qual due torrenti che di largo sbocco
Devolvonsi dai monti, e nella valle
Per lo concavo sen d’una vorago
Confondono le gonfie onde veloci:565
N’ode il fragor da lungi in cima al balzo
L’atterrito pastor: tal dai commisti
Eserciti sorgea fracasso e tema.
   Primo Antiloco uccise un valoroso
Teucro, alle mani nelle prime file,570
Il Taliside Echépolo, il ferendo
Nel cono del chiomato elmo: s’infisse
La ferrea punta nella fronte, e l’osso
Trapanò: s’abbuiâr gli occhi al meschino,
Che strepitoso cadde come torre.575
Ghermì pe’ piedi quel caduto il prence
De’ magnanimi Abanti Elefenorre
Figliuol di Calcodonte, e desïoso
Di spogliarlo dell’armi, lo traea
Fuor della mischia: ma fallì la brama;580
Chè mentre il morto ei dietro si strascina,
Agenore il sorprende, e a lui che curvo
Offría nudati di pavese i fianchi,
Tale un colpo assestò, che gli disciolse
Le forze, e l’alma abbandonollo. Allora585
Fra i Troiani e gli Achei surse una fiera
Zuffa sovr’esso: s’affrontâr quai lupi,
E in mutua strage si metteano a morte.
   Qui fu che Aiace Telamonio il figlio
D’Antemïon percosse il giovinetto590
Simoesio, cui scesa dall’Idee
Cime la madre partorì sul margo