scurare, puoi separartene giudiziariamente; ed,
in faccia al pubblico, chi ha torto, è, quasi sempre, lei.
Ma alla donna, che ti ha sacrifcato tutto, (siamo, sempre,
lì!) infedeltà non lece farne; nè lece abbandonarla o trascurarla,
senza taccia d’infamia, di mancanza di cuore, di iperfidia. Del resto, e quando lui Maurizio aveva pensato
ad incaricarsi del mantenimento della Salmojraghi?
od a legarsi, con lui, per la vita? e quando aveva detta
una parola, che potesse interpretarsi, in questo senso?
Mai! mai! mai. Scorgendola desiderosa di stringer seco
relazione, quantunque la non ignorasse, aver egli il capo
a tutt’altra; ebbene, egli non aveva creduto decoroso,
conveniente (anche per la riputazione dell’assisa, che indossava)
il farla da casto Giuseppe, il lasciarsi fuggire la
buona occasione; tanto più che, avendo chiesta l’aspettativa
ed il permesso di viaggiare all’estero, la sua stanza
a Milano si sarebbe ridotta a poche settimane e tutto sarebbe
finito lì. Ed, ora, addio Parigi, Brusselle, Berlino!
Che gusto c’è, a girare, colle pastoje, colle balze? E che
dispendio la femmina appresso. Non era cosa per la sua
borsa! Ah, quando si mise in quell’impiccio, contava,
che la fosse una faccenda en passant, non altro. Signornò,
diventava affar serio ed eterno! Non aveva,
neppure, la magra consolazione di potersi accusare da sè
stesso, di