Pagina:Imbriani - Dio ne scampi dagli Orsenigo, Roma, Sommaruga, 1883.djvu/139

Da Wikisource.

dagli Orsenigo. 129

sollevato un muro insuperabile fra loro due. Ecco, anche, perchè la pura minaccia d’una domanda di separazione giudiziaria, il fece consentir, subito, ad una separazione amichevole, cui, dapprima, si mostrava saldo nel negarsi. Ecco, perchè, alla moglie, offrì, per mezzo della nonna, di perdonar tutto, di amnistiarla, di tirare un velo impenetrabile sul passato, purchè tornasse in quella casa, onde ogni gioja era sbandita in eterno, dopo la partenza di lei.

La Radegonda rimise la lettera, in cui era la proposta, al suo Maurizio; per dirgli, sorridendo: - «Dettami tu, cos’ho da rispondere. Se tu mi suggerirai di accettare...» -

Ah certo, se Maurizio avesse osato dire quel, che pensava, le avrebbe suggerito di accettare; poichè, tanto, era ristucco di lei; e bisogna, pure, che tutto finisca; ed ogni bel giuoco dura poco. Ma tanto coraggio non ebbe. Cominciò ad insinuare, (com’egli stimava, con gran politica), il consiglio, che non osava esprimere. Sotto pretesto di perorare, imparzialmente, il pro ed il contra, enumerava, prolissamente, dipingeva, al vivo, gli svantaggi della posizione presente di lei, i vantaggi probabili, accettando la profferta. Ma la Radegonda, non comprendendo, non mangiando la foglia, udiva un po’ sorpresa, ascoltava, distratta; e, poi, stringendogli i panni