Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/384

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l’abbassamento dello spirito, se m’erano stati mali necessari affinchè tanta gioia mi venisse con la guarigione, la purificazione e l’elevazione di tutte le mie facoltà; benedicevo la scienza che pur dopo le ruinose delusioni m’aveva serbato tanto di sè da lasciarmi intendere, ai dì della gioia, armonie segrete e remote bellezze della vita e del mondo; benedicevo il sentimento religioso che dai miei umili avi mi era disceso nel sangue e che avevo rinnegato nei più oscuri giorni, e che adesso mi rifluiva liberamente al cuore come per un aumento di fiducia e di gaudio rivelandomi totalmente l’amore.

Benedetta sii tu da tutti i cuori che sentono e da tutte le menti che pensano, o arcana Onnipotenza d’amore, che Ti riveli così formidabile nella immensità dei cieli come pia nella brevità terrestre!

Sii benedetta, o amore infinito in tutto quanto ci circonda, e infinito nel mio cuore che vuole che io ti benedica!

Così io pensavo; così io sentivo....


E non per altro che per questo, — per l’amore, — ho scritto, — capite adesso? — la mia storia.


XVI.


Finirò la mia storia con lo strazio, lo spasimo che mi tiene in vita. E mi bisogna pur dirlo il perchè ho scritto finora, comprimendo in cuore un dolore insanabile per rammentar fin particolari della verità che talvolta facessero sorridere!

Oh io non ho voluto soltanto dolermi della giu-