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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/57

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A quest’ermo recesso i peregrini
Spirti avviàrsi; e qui seduti al rezzo
267Tra color persi, azzurri e porporini,

Fèr di sè stessi un cerchio. O tu che in mezzo
Di lor sedesti, olimpia Dea, nè l’ira
270Temi del forte nè del vil lo sprezzo,

Tu verace consegna alla mia lira
L’alte loro parole; e siano spiedi
273A infame ciurma che alle forche aspira,

Nè vale il fango che mi lorda i piedi.