Pagina:Infessura - Diario della città di Roma.djvu/29

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prefazione xxvii

Sono di parte Colonnese1:

A B1 B3 B5 C C1 E F1 G L2 L4 M1 M2 M3 O O1 P P5 P8R R1 S S1 T V V1 V2 Y.

Sono di parte Orsina:

A1 B B2 B4 B6 C1 C3 C4 C5 F G1 L L 1 L3 M M4 N P1 P2 P3 P4 P6 P7 P9 P10.

Ragguagliando tra loro le due serie, è dato di ravvisare che la lezione Colonnese e la classe 1a, la lezione Orsina e la classe 2a quasi si corrispondono. Le discrepanze sono minime. Tre codici (B5 C2 E) della classe 2a sono acquisiti alla lezione Colonnese; due (C1 F) dalla classe 1a scendono alla lezione Orsinesca. Donde si potè indurre che l’alterazione determinata da partigianeria gentilizia fu anteriore a quella introdotta per preconcetti di forma. Del tentativo di ridurre tutto il testo ad una lingua sola, due manoscritti rimangono a testimonio di opposte prove: il Corsiniano C3, tutto volgare, anzi italiano; e il frammento tutto latino che è nel codice Barberiniano XXXV, 37, numero antico 10882. Ma le primitive forme dialettali convenne raccapezzare, dove fossero superstiti, nei manoscritti tenuti a riscontro. Servì pertanto di fondamento alla nuova edizione il codice C, del secolo decimosesto, già appartenuto alla biblioteca Gentili del Drago, ora presso di me. Su questo si fece comparazione dell’edizioni dell’Eckhart (E) e del Muratori (M); si fece ragguaglio col Vaticano R1 e col Capitolino R già

  1. V. Diario, p. 10.
  2. V. Arch. Soc. rom. st. patr. XI, 537.