Pagina:Ioannes Baptista a Vico - Opera latina tomus I - Mediolani, 1835.djvu/171

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italorum sapientia 141

Critica). Inveniendi vero artem quae Topica dicitur, quaeque ad usum potior erat, et ordine naturae certe prior (perchè prima è l’apprendere, poi il giudicare) totam reliquerunt. Ma voi per avventura avete presa la voce Critica nella significazione de’ grammatici, o vogliam dire letterati, non dei filosofi, e perciò vi siete indotti a dir ciò.

Del Metodo finalmente osservate «lui chiamarsi da’ Cartesiani un’arte di ben ordinare e disporre i nostri pensamenti, per poter noi arrivare a una qualche scienza, o per insegnarla altrui. Sì che alla medesima scienza conducendoci varie definizioni, divisioni, postulati, assiomi, dimostrazioni, non insegna il metodo come abbiamo a ben diffinire, a ben dividere, a ben giudicare, a ben discorrere, essendo ciò proprio dell’altre parti della loica; ma solo insegnaci come abbiamo tutte quelle cose a ordinarle acconciamente, e disporre di modo che facile riesca e comodo l’acquisto della scienza propostaci.» Onde conchiudete che l’ordinare è un’operazione distinta dalle tre prime; «e dato che sia arte, ella non è direttrice della facoltà del ragionare e discorrere, ma direttrice della facoltà dell’ordinare e disporre.»

Qui, o voi intendete per metodo l’analisi, come sembrano usarla i Cartesiani, con la quale da una cosa proposta si dividono le comuni per venire alla cognizion delle proprie, a fine di conoscerne le proprietà, per poi ben diffinirla; e di questa si servirono bene gli antichi, come Platone nel Sofista, il qual Dialogo non è altro che una continua analisi con la quale Socrate dassi a dividere l’arte, e rimuove tutte le altre sue spezie per diffinir la Sofistica. Ma però il dividere e ’l diffinire sono lavori della seconda operazion della nostra mente; e questi sono regolati dalla Critica, nella quale, perchè con essa hassi a dividere, prevagliono gli uomini d’acre ingegno: siccome andar componendo una cosa con tutte l’altre che vi hanno attacco o rapporto (che è l’altra spezie di metodo che s'appella sintesi, che in fatto è ritrovare) è opera della semplice percezione, che fassi regolar dalla Topica: la qual via tenne Aristotile, che non scende mai a diffinir cosa se non prima ha visto quanto in quella o dentro o fuori vi sia. La Topica ritrova ed ammassa; la Critica dall’ammassato divide e rimuove: e per ciò gl’ingegni topici sono più copiosi e men veri; i critici sono più veri, ma però asciutti. — O intendete per metodo da vero immediatamente far nascer vero; e questa è la famosa regola delle scuole, e l'uso di essa è ’l maggior frutto di quella lor logica, di porre sempre il negato in conseguenza, nè mutar mai mezzo termino: e questa è l’arte di regolare i discorsi.

Ma voi intendete metodo quel che dispone diffinizioni, postulati, assiomi, dimostrazioni.

Parliamo con vocaboli proprj per far commercio d’idee di-