Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/166

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cordi gli scrittori intorno a un tal fatto, giacché Procopio, Acazio Scolastico, Leonardo Aretino, Carlo Sigonio e altri autori scrissero che Totila avesse la città senza colpo ferire.

Totila antivedendo che i beneventani, amanti del viver libero, si sarebbero mostrati sempre proclivi a ribellarsi a qualsiasi dominazione, e d’altra parte difettando di numerosa gente da guerra per presidiarla, ne fece diroccare le mura che la circondavano, e la ridusse nelle condizioni quasi d’un villaggio, per essere rimasta povera di abitatori, e priva della maggior parte de’ suoi edificii. La resa di Benevento, città reputatissima a quei tempi, tolse ardire a tutti i popoli confinanti, per maniera che senza contesa alcuna si sottoposero all’impero dei Goti tutte le finitime provincie. Simone Basso, nostro concittadino, scrive che i Goti non solo infierirono contro i beneventani nel 514 allorché ebbero in lor mano la città, ma altresì quattro anni dopo in cui, per essersi ricoverato nella rocca del nostro Campidoglio un presidio imperiale, la distrussero con altri sontuosi edifizii, dando la città in preda alla scelleranza e avidità dei soldati. Ma una tale opinione non è divisa, che io sappia, da verun altro scrittore.

Intanto Narsete, raffermata in Italia la pace, trasse in Benevento, che dopo tante sciagure non serbava quasi un’orma dell’antico splendore ed opulenza, e attese con indefesse cure a riedisicarla, vago di veder risorta dalle sue rovine una delle più illustri e antiche città d’Italia. Però ritenendo che a costruir le muraglie secondo l’antico vasto circuito facea d’uopo d’una ingente spesa, stimò di circoscriverne l’ambito a quella parte ov’era l’antico Campidoglio con le contigue contrade sovrapposte al dosso d’un umile colle. Per tal modo, disegnato un sito più lungo che ampio, lo cerchiò di fortissimi muri, e si avvalse del fiume Calore, affine di fortificarlo dalla parte settentrionale. Rifece la rocca del Campidoglio, ed eresse molte torri d’ogni intorno alla muraglia. In questa limitazione della città addivennero porte, col nome di Porta Aurea e Porta Rufina, gli archi, i quali erano stati eretti sin dalla loro origine nel bel mezzo della