Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/180

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giudizii il vero colpevole1. In quanto poi alla religione i

  1. Una mirabile descrizione di questi Giudizii di Dio si legge nel canto undecimo dei Lombardi alla prima Crociata del Grossi, e credo che non sarà giudicato un fuor d’opera il riportarne in questo luogo le belle ottave:

    «Se non che il rozzo provenzal si offerse
    Al giudizio del foco in sua difesa:
    Attalentò il partito alle diverse
    Menti e tacque sopita ogni contesa;
    Avida ognor di novità si scerse
    Lieta ogni gente al crudo evento intesa:
    Fermato il giorno acconcio alla solenne
    Prova un ampio vallon trascelto venne.

    «Rami di terebinto e sicomoro
    In due distinte biche accatastarsi,
    Accomodate in guisa che fra loro
    Angusto varco a un uom potesse darsi.
    Per quattordici piè protratto foro
    In lungo, e fino all’omero elevarsi:
    Gremita era la valle e la pendice
    D’innumerabil folla spettatrice.

    «Esorcizzò i due roghi un sacerdote
    Dal tolosan per quell’ufficio eletto,
    E quindi al suon di rituali note
    V’accostò acceso un cero benedetto.
    S’ergon le fiamme in vorticose rote,
    Chi dalla calca intorno v’è costretto
    Dassi, come l’ardor vivo ne sente,
    A indietreggiare tumultuosamente.

    «Quando il rumor fu queto, il provenzale
    Che di candida tunica vestito
    Placido in mezzo all* ansia universale
    Sta vasi in sovraumane idee rapito,
    S’inginocchiò, baciò la terra, tale
    Era a quel tempo del giudicio il rito.

    «Surse in piedi il rapito di Provenza
    E la voce elevando — Se ho mentito,
    Questa, disse, pur sia la mia sentenza —
    Quindi converso al vulgo impietosito,
    — Ma tante e gravi dalla mia nascenza
    Colpe ho commesse che or stommi atterrito;
    E voi, fratelli, Iddio per me pregate
    Che in tal punto non venganmi imputate. —

    «Alfìn d’este parole, imperturbato
    Fessi la croce e fra i due roghi corse:
    Le fiamme al guardo già l’avean celato,
    Già di sua vita eran gli astanti in forse;
    Quando vivo sbucar dall’altro lato
    Fuor dagli ardenti vortici si scòrse
    E addosso d’ogni banda in un istante
    Gli si versò la folla delirante.