Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/25

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CAPITOLO II.


Quell’ampia distesa di terre nel mezzodì d’Italia, in antico abitata dagli Osci, fu detta primamente Opicia, secondo che risulta dalle più lontane tradizioni. Opi, Dea della abbondanza, che nella teogonia pagana figurava essere sorella e moglie di Saturno, diede origine al nome di Opicia; imperocchè si tenne che una regione tanto ferace, ove la natura spiegava le sue più splendide pompe in belle pianure, gioconde valli, ridenti colline, e fiumi utili al commercio e alla coltura dei campi, esser dovesse la terra prediletta di questa Dea. E come dal nome di Saturno derivò quello di Saturnia terra, così dal nome di Opi quello di Opicia; e i suoi abitanti si appellarono in prima Opici e quindi con voce più scorrevole Osci.

L’Opicia, nei tempi in cui cominciano le storiche tradizioni, si componeva di tutti i paesi abitati dagli Osci, non esclusa la contrada ove fu poscia edificata Benevento, e tutto il terreno adiacente. Ma una tale denominazione non durò molto a lungo da che gli Osci deposero la nativa loro rozzezza, e al nome loro primitivo fu surrogato l’altro di Ausoni; sicchè ora Ausonia, ora Opicia si dissero le anzidette terre dai loro abitatori e dai popoli confinanti. Gli Osci furono ritenuti da molti scrittori come Aborigeni, poichè popolo Opico significava popolo indigeno. Ma io però coll’appellare Aborigeni gli Osci, che furono i primi abitatori delle contrade che poi tolsero il nome di Sannio, non intendo già inferirne che non derivassero da veruna altra nazione del mondo, e che fossero stati indigeni di questa parte d’Italia, come si sostiene da alcuni moderni eruditi; giacchè una tale opinione contradirebbe al principio da me seguito sull’unità originaria dell’umana famiglia; ma credo soltanto che per la loro remotissima antichità non sia possibile