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una tanta comodità; e a ciò fu anche indotto il pio pastore dalla necessità d’impedire che le donzelle popolane, le quali soleano aggirarsi nei dintorni della città in traccia d’acqua pura, non dessero nelle insidie che al loro pudore eran tese di continuo da uomini malvagi. Fondò anche l’ospedale di S. Diodato, e non v’ha chiesa della diocesi beneventana che non risentisse i benefici effetti della sua magnanimità e larghezza; come è attestato da monumenti, iscrizioni e stemmi, che tuttora ricordano ai posteri le sue beneficenze. Ma la più utile e grandiosa delle sue istituzioni consiste nel monte frumentario, il quale benchè fosse stato fondato in origine dall’Arcivescovo Card. Giuseppe Bologna napoletano, pur tuttavia fu aumentato in modo dall’Arcivescovo Orsini da poterne essere reputato il fondatore. Questo nobilissimo e filantropico istituto era destinato a dispensare la semenza a tutti i coloni poveri, che nel corso dell’anno avessero apparecchiate le maggesi e coltivati i campi, e di questa provvida istituzione l’ottimo pastore compose e pubblicò le regole in un libricino edito nel 1720, del quale si conserva un esemplare nel grande archivio di Napoli. E fece di più: ordinò a tutti i curati della sua vasta archidiocesi di predicare e far comprendere a tutti i fedeli l’utilità della istituzione. La venerata parola dell’Arcivescovo e dei curati produsse frutti mirabili, poichè al tempo del decimo sinodo di Benevento, in tutti i paesi della diocesi, cioè nelle tre provincie di Principato Ulteriore, Capitanata e Molise, già prosperavano cento sessantasette Monti frumentarii con la dote di 20 mila tomoli di frumento. E in breve giro di tempo le prediche dei pastori, avvalorate dalle parole e dalle circolari dell’Orsini, allorchè fu assunto al ponteficato, sortirono sì buon successo, che nel 1791 nell’ex Reame di Napoli si noveravano meglio di 500 monti frumentarii.
Ma in processo di tempo, dato giù quel primo fervore, i monti frumentarii cominciarono a scemare, e le attribuzioni concedute al Tribunale Misto, e poi al Real Demanio contribuirono sempre più a far declinare una sì rilevante istituzione, la quale poi trovò favore durante il regno di Fer-