Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/22

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ferro di cavallo, a somiglianza dei tempii di Costantinopoli, (Hope, storia dell’architettura italiana)

Chiostro di S. Sofia veduto dall’interno del portico

Inoltre avanzano tre vetuste iscrizioni: la prima delle quali è infissa nel moderno campanile di S. Sofia, e appartiene a Gregorio abate di quel monastero, che fiorì ai tempi del principe Pandolfo IV, e si rese monaco nello stesso convento. La seconda iscrizione leggesi nella porta che mette nel giardino del convento di S. Sofia, e allude a un abate, che fu nominato preposto del medesimo, e che ebbe nome Ghiderario; e la terza iscrizione, notevole per la varietà dei marmi che compongono le figure incise nei suoi capitelli, per quanto è dato di congetturare, allude a un tal Giovanni IV, con le seguenti parole: al cui pastore questo cenobio deve il presente decoro. Il Salazaro tra i moderni afferma che il chiostro sia opera dell’XI secolo, e opina che Giovanni IV, ricordato nella iscrizione, sia Giovanni Rotondo di Benevento,