Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/264

Da Wikisource.

– 255 –

È fa perciò che la provincia di Benevento si tenne indipendente, in balia di sè medesima, e il Consiglio, a impedire qualsiasi disordine, ordinò un reggimento di soldati di fanteria sotto il comando del mio avo sig. Biagio dei conti Isernia, capo dei carbonari di Benevento, che tolse il titolo di colonnello, e il quale non di rado, a sue spese, stornò il popolino da ogni idea di saccheggio, e di attentare alla proprietà dei privati, mantenne l’ordine pubblico, preservò illesi da qualsiasi oltraggio in momenti difficili gli ecclesiastici, e specialmente l’arcivescovo Spinucci e i gesuiti, e, (scrivo cose note a tutti), si rese benemerito in tanti modi della patria.

Ma non trascorse assai tempo che, invasa Napoli dalle armi austriache, ed abolita ivi la costituzione, due reggimenti di ungheresi e di croati occuparono Benevento nel giorno 23 marzo 1821, e abbattuto il vessillo tricolore vi sostituirono l’insegna pontificia, e la città tornò all’ubbidienza della santa sede. Ai gregarii del partito liberale il papa fu liberale di perdono, limitandosi a mandare in bando i capi, meno il colonnello Isernia per la sua probità, e per il bene operato allorchè tenne il comando militare di Benevento. Con tutto ciò quel benemerito patriota, accusato indi a poco da alcuni malevoli di cospirare nuovamente contro lo stato, fu tenuto prigioniere in Roma, però non andò molto che con un pubblico giudizio venne dichiarato innocente del delitto che gli si era apposto di perduellione, ma per misura dì pubblica sicurezza fu rilegato per più anni a Velletri.

Inoltre Pio VII stabilì che una Commissione accertasse la vera misura dei danni apportati all’Erario pubblico, ai conventi, agli impiegati, e agli altri cittadini, per conseguirne la reintegra. E poco dopo tutti i religiosi, espulsi dopo il 5 luglio, fecero ritorno in Benevento, e rientrarono nei loro conventi, e gli scolopii aprirono due scuole elementari, e un’altra di belle lettere. Poscia l’arcivescovo Spinucci addisse alla pubblica istruzione i padri Somaschi della Congregazione di S. Maiolo nello stesso collegio dei gesuiti, se non che essi non fecero buona prova, e dopo breve tempo la-