Pagina:Istituzioni di diritto romano.djvu/43

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40 introduzione

era dunque molto simile a quella, che nel Medio Evo ebbero i Vassalli e ricorda eziandio il Famulato Omerico.

b) I Plebei erano i liberi abitanti del Territorio conquistato, ai quali erano state lasciate le loro terre, che formavano un distretto intorno a Roma. Questi popoli vinti erano ricevuti è vero come membri dello Stato, ma ridotti ad una condizione subalterna, specialmente di fronte al Diritto Pubblico, ossia all’esercizio dei Diritti Politici. Erano in miglior condizione dei forestieri, perchè membri dello Stato, ma ben lontani dal godere i Diritti dei Cittadini che componevano il populus, ossia la razza dei Vincitori, i quali chiamavansi anche Patres. I Plebei appartenendo a schiatta diversa dai Patres, non avevano il Connubium con quelli. I Plebei non molti da prima, aumentarono di numero a mano a mano che il Popolo Romano estese le sue conquiste; quindi acquistarono a poco a poco una certa importanza. Essi spontaneamente fissarono la loro residenza in Roma, abitando specialmente il Celio e l’Aventino. Poi furono incorporati nelle Tribù e nelle Curie, perchè prestassero il Servizio Militare, pagassero le imposizioni, e prendessero parte alle Cerimonie del Culto. Ma non ebbero Diritti Politici, non poterono essere Senatori, nè votare nelle Curie, nè far parte delle Gentes.

§. 50. Sembra che Tarquinio Prisco concepisse sul primo l’idea di parificarli ai Patres, Patrizj; lo chè non gli venne fatto, ed egli dovè limitarsi a far ricevere nelle Curie un certo numero delle più illustri famiglie delle Città sottomesse, che presero allora il nome di Ramnes, Tities, e Luceres secundi, o Patres minorum Gentium.

§. 51. I Patrizj erano sostenuti dalla religione e dala preponderanza che loro assicuravano le ricchezze, e la clientela. Depositarj dei Misteri Religiosi, fra essi soli reclutavasi il Sacerdozio, composto di Pontefici, di Auguri e di Sacerdoti; ai quali tutti presiedeva il Re, cui spettava il supremo indirizzo delle cose Religiose.

§. 52. La Milizia era compsta di tre Legioni, una per Tribù. Ogni Tribù forniva tremila fanti e trecento Cavalieri o Ce- -