Pagina:Istituzioni di diritto romano.djvu/99

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96 introduzione

legge, non sogliono sacrificarle il sentimento dell’equità, che hanno squisito. La loro logica è rigorosa quanto la Matematica, ed al pari di quella irresistibile. Di acuto intelletto, non si irretiscono nel sofisma, né cedono in contradizione, che chiamano ineleganti a juris. Poco propensi alle definizioni, reputandole pericolose, aborrono i vocaboli di significato ambiguo, e adoperano voci tecniche escludenti concetti vaghi o dubbiosi. Alieni dalle divisioni e classazioni puramente scolastiche, quelle che adoperano sono razionali ed importanti. L’unico rimprovero, che possa loro esser fatto è la stranezza delle etimologie; così p. e. è veramente sorprendente il vedere, che essi fanno derivare jus da justitia; metus, da mentis trepidatio; familia, da fons memoriae; testamentum, da testatio mentis etc. etc. Ma forse più che etimologie, erano questi dei giuochi di parole, adoperati per favorire la memoria del significato di certi vocaboli tecnici.

§, 148. L’insegnamento del Diritto, sul principiare di questo periodo, fu più presto privato che pubblico, e meglio pratico che teorico. Sebbene a noi manchino notizie precise sul metodo adoperato nel compartirlo, sembra che scuole di diritto esistessero, imperocchè fino dai tempi di Cicerone alcuni celebri Giureconsulti si chiamano discepoli di Giureconsulti più antichi, che vantano come loro præceptores. Probabilmente i giovani desiderosi di istruirsi prima ricevevano un istruzione elementare o di istradamento nei principj della Giurisprudenza e si dicevano allora studiosi; poi passavano ad un insegnamento pratico assistendo di presenza agli affari, ai responsi, ed a tutto quello che vi si connetteva (auditores); ed il Giureconsulto prendeva occasione di quì per esporre loro le ragioni della sua opinione del suo procedimento, e per sciogliere i loro dubbj (instruere). Il primo grado di questo insegnamento dovè essere in origine una occupazione, cui i Giureconsulti si dedicavano non esclusivamente nè per professione, ma per sodisfare alle istanze di amici o per genio proprio; anche il secondo grado, essenzialmente pratico, pare che fosse pure tutto volontario e gratuito, e che non attribuisse nessun carattere particolare a