Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/118

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lOO unitisi co’ saraceni, alla nuova di tale spedizione andie^ero incontro alla flotta amalfitana, ma furono battuti ed inseguiti fin dentro dei porto, e molti saraceni pre^ e trucidati (i). Marino vittorioso approdò nell’isda surriferita, prese il vescovo con i suoi seguaci, e salvo lo trasportò in Sorrento, ove, secondo vogliono aléimi., ostava il vescovo Stefano frateUo di Attanasio — Altri Ib vogliono condotto in Benevento, donde passato in Roma > dove fu alquanto trattenuto dal Papa, andò* ib Ravenna a trovar Ludovico, col quale tornò in Roma^ «morto santamente in Veroli, la Chiesa di Napoli ottoni la sua memoria. Qual dispiacere e rabbia provasse i’ iniquo Sergio nella fuga del suo zio, per opera di -^uelFAugusto, a cui giurò eterna inimicizia, è più &* cile immaginarlo, che esprimerlo vivamente* Basta sol rammentare che F erario vescovile fu pienamente > Votato, le suppellettili della chiesa trasmesse in sacrileghe mani, ed il carattere sacerdotale non meno schernito che vilipeto* Da ultimo il pontefice Adriano II. non potendo ttAstere a tali orribili eccessi, spedi in Napoli per suoi l^ti Anastasio Bibliotecario, e V abate Cesario a (iilminar centra del duca T anatema (^). - Per UB tale impegno grato mostrosai Y imperador Ludovico versogli Amalfitani acquali, ad onta de^ Napoletani e del greco augusto Basilio., concesse. V ia^a. di Capri (3). (i) Caes. Baronii annal. eccfes* lo. X. pag. 5o4* (a) Baron. loc. cit. / (3) Mario* Freccia de subfiud, parlando di Capri scrisse:i Dims Plus Aiigiistus liane itisulam a Neapolitanis rademit: u^ ea ptio poti