Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/122

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io4 Fu quasi sempre in uso presso i greci punire i loro despoti o tiranni con la privazione degli occhi; tal barbaro costume fo praticato anche dagli AmalGtani (dipendenti dal greco impero ), verso i loro Capi. Dalla confusa serie de’ Prefetti e Duchi rapportati dalla Cronaca amalfitana, dopo Marino, trovasi Mauro di Mauro e Sergio, che solo regnò anni cinque per aver sbalzato dal posto il suo collega Mauro, mandato in Salerno: f kotum unus scilicet D. Sergius, jetctavit eum de hc^iore suo, mittens illum apud Salernum; indi il predetto Mauro ricuperato il posto governò per altri quatti’o anni e quindi fu deposto. Governò poi per mesi sei, Orso seniore, figlio di Marino conte, e poscia per altri sei mesi Orso Galastarico — Gli Amalfitani memori del buon governo del prenominato Marino, per qualche fallo forse da essi ao ciccato, di bel nuovo richiamaronlo alla carica, il quale si prese per colica il suo figliuolo Pulcari, e con questo governò per altri sette anni e quindi mori, rimanendo Pulcari solo nel posto. Sotto al governo di Pulcari gravi sciagure prevedeansi per r Italia in conseguenza delF incursione de’ Saraceni, i quali, confinati in Taranto dall’imperador Ludovico n, con imponente armata tentavano infestare molte città e contrade dei nostro regno, e sopratutto travagliare lo stato romano. Le forze de^ nostri luoghi trovandosi al confronto insufficienti per opporsigli, né tampoco potendo sperare soccorso dagli Augusti d’oriente le di cui forze eran deboli e lontane, credettero i IVapoietani, gli Amalfitani, i Gaetani e Salernitani collegarsi co’ Saraceni con offrirli una pace, la quale damino Sergio fìltu suo anoisXlV. Qiiom |k>imi)ii!> Àmalj’kiUuoruHi CNm dopo5ui;>S€t caecfivit cum, ft misit Ncapolim.