Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/123

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io5 gr infedeli Tenne ricevuta con la dura condizione di dover unire le armi di questi con le proprie, e cpiindi muoverle sopra il ducato romano, e su di Roma stessa. U papa, allora Giovanni Vili (i), stiihò conveniente di ricorrere alFimperador d^ occidente Girlo il Cabro, il quale mandogli in suo soccorso Lamberto duca di Spoleti e Guidone suo fratello (s). Intanto il mentovato papa Giovanni minacciò di sottoporre alla scommunica i coll^ti, qualora non rompessero la lega co^ Saraceni; assegnando loro per perentorio il primo giorno di deoembre indinone xni. corrispondente all’an. Syg, o an-’ che 880 secondo lo stile romano^ Gli sforzi adoprati dal papa furon valevoli a separarli dall’alleanza; tanto che Guaiferio principe di Salerno co* duchi d* Amalfi e di Graeta non solo si allontanaro^ no y ma contro i Napoletani stessi che si erano ostinati di mantenerla fecero voltare le armi* Per lo che il papa veduta la pertinacia de^Napoletani scomunicò il loro duca e quindi lì mosse contro Guaiferio, il quale nel combattere fece ventidue prigionieri che per volere del papa furono decapitati (3). È da notarsi ancora che gli Amalfitani trovavansi oon(1) La poca fermezza del papa Gioranni fc’dire agV iBimicì di hii essere fiata una femmina, che dopo di cMerai addoUrioata In Atena in abito da uomo 9 trovò modo di salire al papato. Ecco la papessa Giovanna di^cui tanto fi sono beffiiti Mariano Scoto e Sigeberto 9 i quali da David Biondello con sane ragioni in una sua dissertazione sono stati ioleancmente confutati ed abbattuti • V. Giorgio Scberer. (1) Capacci hist. Neap. I. 1 €• 90 p. 319. (3) Ercbcmp. n. 39. Octavo die anathematis XXIi. Neapolitcs miti-’ teit apprehcnsos dccollari fecit: sic enim raonuerat Papa.