Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/170

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i5a ne cacciati i fautori di Gisulfo ^ ordinò a suo iuodo la città, e vi alzò quattro castelli. — Indi traendo seco da questa e navi e schiere ) tornò sotto Salerno e spinse innanzi vigorosamente V assiedio che durò circa otto meai. Qisulfb ostinato ed inflessibile non volle condiscendere a patto alcuno, e rinchiuso nella cittadella ai difendeva con isforzo e valore. Ma non andò lungi, che n^l quarto mese la città ridotta all’estrema penuria già iacomincìava a languire di viveri, tanto cl^e gli abir tanti furon astretti a cibarsi di carne di cavalli | asini^ pani, e topi (i): un fegato di cane fu comprato dieci tari j un uovo di gallina nove tari, un modio di grano 44 bizanzi (!»). Non potendo poi più tollerarla fame, indicarono al Duca il sito più debole delle mura, ed agevolando la discesa de* suoi soldati la città nelTan. 10^5 di notte tempo fu soggiogata. Gisulfo vinto e debellato piegò V orgogliosa fronte alla clemenza del vincitore, impetrando unicamente la sua libertà, che venutagli generosamente accordata trovò asilo pria in Monte Casino, e dappoi nella Campagna di Roma sotto la protezione di papa Gregorio VII, dal quale n’ebbe alcune terre per abitarvi (3). Cosi il principato di Salerno passato in dominio de’ Normanni, rimase unito al du(i) Gugl. Pugliese lib. 3. in eod. loc. MaUterra loc. cit. (a) Chronic. Cassio, lib. 3. cap. 44*"^^’^^’^’^ ^ bisanti bisansius ps^ nome generico tuUe le monete di oro degli Imperatori Coitantinopolitani — Ne’ secoli biella bava età furono introdotti anche i bisanzi d’Argento corrispondenti ad uno scudo Romano e del valore di dieci gùdj, a sentimento del Muratori dissert. a8. (3) Peregrin. in notis ad Chronic. Cassin. not. 19. Muratori to. 5. pag. 58.