Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/176

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i58» e scaltro d’ingegno, instancabile nel F ambizione, ma9 turo né consigli, provvido nelle intraprese, ardimen)> toso, ed esperto nelle cose di guerra, rigoroso e prn» dente nel governo civile». Le ampie largizioni profuse in benefizio di vescovadi, chiese e monasteri attestano la somma religiosità ch’egli serbava in petto. I Gassinesi e Cavensl con ispezialità esperimentarono la di lui generosità (i), ed i primi eressero a questo loco benefiittore una maestosa statua di marmo, nel atrio della famosa chiesa di Monte Casino. Né minore pietà e magnificenza palesò il Guiscardo in far riedificare delle grandiose basiliche: tali furono, la cattedrale di Salerno ^ il vescovado d’Aversa colla chiesa di s. Lorenzo, e la maggiore chiesa di Melfi col castello, che per errore il cronista di Catania assegnò ad Amalfi (2). Morto il duca Roberto nel io85. successe nel ducato di Puglia e di Calabria il suo figliuolo Ruggieri sopranuomAto Borsa ^ per intrighi di Sigilgaita sua madre. Boemondo come figlio del primo letto vedendosi posposto neHa successione fece ogni sforzo per soppiantare il fratello minore; dapprima avendo formata una forte armata sMmpadroni di Oria devastando i contomi di Taranto e di Otranto; ma avvanzandosi fino a Fragnito nello stato Beneventano la vittoria delle armi si decise a favor di Ruggieri. Il confe di Sicilia, zio de’ due principi, s’interpose per riconciliarli e vi riusci ma nonpertanto altre differenze nacquero fra di loro, che durarono fin alla partenza di Boemondo per Terra santa. Mentre nSnn(1) Pctr. Diacono lib. 3. e. 57. (u) V. Cronaca di Tommaso di Cafania, nella raccoUa delle cronache impresse dal Perger. nel 17S0.