Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/97

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79 scordie fra i cittadini, clie esser doveano poco amanti della loro patria. Le scissure ed i partiti sono il flagello della società, poiché compromettono la generale ed individuale sicurezza che ne forma lo scopo essenziale* Avea ben ragione Forator Romano di esclamare nullam esse tam detestabUem pestem quae homini ab homine non nascatur, e senza guardare i quadri spaventevoli delr antica Roma, Inghilterra, Francia ec,, da fazioso fu»* rore inondate di lagrime e di sangue, volgiamo uno sguardo su la nostra Italia, che dopo tanti saccheggi ^ incendj, stragge e ruine, finalmente per le interne discordie ftt lacerata dalle funeste scene de’ Guelfi e Ghibellini. In somma cpello 9 eh* è la febbre ad un corpo è la disunione degli animi nelle città e regni: Che spesso il vario umor delle persone Cagione fu del mal delle Gittadi Come del corpo il cibo, che si appone. ( DANTE ) Frattando le tirannie e le vassazioni di Sicardo cagionarono appo i Beneventani e Salernitani tale e tanta indignazione che disegnarono segretamente sbalzarlo dal principato sostituendovi Siconolfo suo fratello di tempera più nobile e gentile. Il sentore di simil fatto proponimento produsse nel fiero animo di Sicardo tanta furia ed avversità, che senza riguardo ai legami del sangue, fa la sventura del suo germano, che T obbligò in prima a prendere la tonsura clericale, e quindi lo confinò in Taranto rinchiudendolo in un antica torre (i). In cotal guisa Sicar(i) Anonyni. Salern. cap. 57.