Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/159

Da Wikisource.
120 Dell'Historie de' Galli Senoni.

divolsè alla Chiesa, come à sovrana Signora sua. Grande fù l'affetto, che à questa Città il sudetto Duca portava; sicome con segni di non ordinaria benignità dimostrò sempre: singolarmente quando incominciò ad accrescerla, facendo cingerla di mura, nel modo che si vede hora; e nuove strade linearvi, con disegno di Architettura moderna. E quando non se fosse per la morte di Federico Prencipe, unico suo figliuolo, intepidito; haverebbela senza fallo resa maggiore di tutte l'altre Città dello Stato. Non solo Fossambrone, prima che da Longobardi distrutto fosse, trovossi ad infinite miserie soggetto; massimamente nelle guerre Civili, e nel passaggio d'Alarico, alla cui potenza credesi che cedesse; e nelle guerre Gotiche: Mà poi che rinovossi, nelle turbolenze communi accadè l'istesso; però che da Fanesi fù sorpreso (come accennammo quando parlossi di Fano) scamisciato di mura, e sottomesso. L'Anno poi 1432. fù da gli suoi congiurati Villani (senza essersi mai la cagione penetrata,) con tanto empito assalito, che affatto quasi rimase distrutto. E riavutosi à pena da questa grande sciagura, frà Cittadini si accese di risse inestinguibil fuoco; ne trovandosi chi rimediar vi potesse, fecero di lor stessi, co'l ferro indicibil strage: onde per molti Anni restò deplorando degli suoi principali Cittadini la infelice morte. Mà di questi tragici eventi, assai peggiore fù l'ingiusta persecutione, che l'empio Cesare Borgia alla medesima Città fece l'Anno 1502. mentre di saccheggiarla non sodisfatto, volle anche rovinarla del tutto, de' poveri Cittadini, che alla divotione del proprio lor Signore si mostraron costanti, facendo sanguinoso macello. E riunitisi questi Cittadini à pena, che dispersi andavano, venne assalita, e nuovamente disfatta, l'Anno 1517 da Lorenzin de' Medici; per modo che gran meraviglia apporta, che all'essere in cui si trova hoggi, habbia potuto venire: Onde, si come ne' miei giorni molto crescere l'hò veduta; tanto spero che illesa per un secolo conservandosi, per salire ancor sia sovra se stessa, e gloriar si possa del titolo maggiore della Contrada. Ricevè questa la fè di Giesu Christo (come si crede) al tempo de gli Apostoli, quando riceveronla Suasa, Sena, ed Ostra; E di certo si hà, che all'Evangelizar di S. Felice Vescovo di Foligno, l'Anno del Signore 203. egli affatto dal Gentilesimo si ritirasse; nel qual principio, dalla Sede Apostolica tiensi che ottenesse il Vescovo; così mi pare d'haver letto starsi nelle manuscritte Istorie dell'Arcivescovato di Ravenna signato. E di sicuro sapendosi, esser di Fossambrone il Vescovato, insieme con tre altri, da Sant'Appollinare, Discepolo di San Pietro stato eretto; di lui dunque non furono i Primi Vescovi (come altri tengono) Innocenzio, e Felicissimo, che in questa Chiesa l'Anno 495. e 500. tennero la fede. Quindi la medesima, è stata sempre, sin dalla primitiva Chiesa,

gratiata