Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/178

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Libro Secondo. 139

Monte Castellino godesi ricchissime minere di zolfo, da cui gran guadagno gli habitanti pigliandone; molti, ricchi in questo traffico ne divengono; e per ciò splendidamente vivono, punto non cedendo in grandezza i nobili Cittadini di questa à quelli delle Città più mediocri. (sicome io proprio viddi, ritrovandomi un giorno solenne di passaggio in essa.) Molti altri luoghi assai nobili dentro à questa Provincia si scorgono, i quali, supponesi che dal Petino sudetto similmente in qualche modo habbian'havuto l'origine; over dal vecchio Sestino, che dalle ruine di lui, e dal parlar de gli antichi Auttori conoscesi esser stato in questa medesima Regione Città famosa; In particolare Sant'Agata, Dominio de' Signori Fregosi; La Penna dei Billi; e Verrucchio, Terre Illustri appresso gli Scrittori; potendosi esse gloriare della gran Casa Malatesta esser state le producitrici; Et à queste confinanti la Castellaccia, Scavolino Basso Gattara, & molti altri luoghi, che nella Carpegna posti si trovano, sudditi à quell'antichissima Casa, che per la nobiltà, e valore dei suoi Soggetti, che hà in ogni età prodotti, non men heroici nell'armi, e nelle lettere, che nella porpora, frà le primiere Case d'Italia ben degnamente connumerata ne viene. Quivi anco si trova la fortissima Città di S. Leo, che per il sito sfaldato in cui sta posta, con ragione delle più forti Città d'Italia porta i vanti. E più verso l'Adriatico, sopra d'un'alto Monte, S. Marino si scorge, i cui Cittadini, sicome non soggetti ad altri, la vera libertade si godono: cosi à i potenti Regi possono uguagliarsi. D'altre grosse, e ricche Castella, che in questa Feltria Regione fondate si veggono, io ragionar potrei: mà volendo scriver di ciascheduno quanto si deve, non fora un volume assai grande bastevole: Onde lasciando degna materia ad altri di poterne scrivere, io per non dirne poco tralascio il molto. Non restarò però per sigillo di questo ragionamento di far noto, a gloria della detta Provincia, che della Senonie una picciol parte se n'occupa, come trà suoi brevi confini meglio di quaranta millia persone s'annoveran'hoggi; per l'attestatione, che della medesima i Generali Governatori ne fanno, & à me in particolare più volte l'hanno affermato, mostrandomi anco de quei sudditi il Catalogo, ove tutti à finche proveduti fossero de' loro bisogni notati stavano.

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