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16 Dell'Historie de' Galli Senoni

parla Livio nel settimo della I. deca; e l'altra al Forlo, dove con Totila mancò il Gotico Regno, secondo che Procopio Medico del vittorioso Narsete ne scrisse, à cui si dà piena credenza, essendovi egli presente stato, e non al calunniatore di esso Flavio Biondo, come ben dimostra Bernardino Baldi Abbate di Guastalla. Et oltre à queste certe, altri anco vogliono, che sopra le medesime sponde da Aureliano Imperatore, con tre crudelissime battaglie debellati venissero i Marcomani, dell'Alemagna ferocissimi popoli, che passarono i Monti, per signoreggiare l'Italia; à cui non contradico, sicuro essendo, che in quella vicinanza tutto ciò succedesse; Quantunque non possa far di meno à non mi meravigliare di alcuni, che asseriscano esser stati alle stesse onde i Galli Senoni rotti da Furio Camillo, dopò che questi saccheggiata, ed arsa hebbero la Città di Roma, e già dall'assedio del Campidoglio partiti erano; essendo che Livio il quale nel quindo libro della prima Deca racconta questo fatto, espressamente habbia scritto, che tale conflitto succedesse à Galli, nella via Gabina, da Roma non più di otto miglia lontano, con queste formali parole.

Igitur primo concorsu, haud majore momento fusi Galli sunt, quam ad Aliam vicerant, Iustiore altero deinde praelio ad octavum lapidem Gamina via, quo se ex fuga contulerant eiusdem ductu, auspicioque Camilli vincuntur, ubi cedes obtinuit. Castra capiuntur, & ne nuncius quidem cladis relictus. Dictator recuperata ex hostibus Patria, triumphans in Urbem redit.

Onde io non posso imaginarmi, se gli accennati storici ciò attestino per l'equivoco preso circa il luogo di questa vittoria: overo che scordatesi delle parti essentiali di chi scrive Istorie, ch'è il raccontare il vero, poeticamente cosi dicessero, per questo fiume inalzare à' più sublimi honori; delche non hà esso bisogno, essendo famosissimo divenuto per tutto il Mondo, quando trionfante co'l Salinatore nel Campidoglio comparve à far pomposa mostra delle sue glorie, havendo fatto acquisto dell'istesso Mondo. Quindi ragionevolmente da ogni Scrittore antico, fuorche da Tolomeo, celebrato viene, specialmente da Strabone, da Livio, da Ubio Sequestro, da Pomponio Mela, e da altri mille, che annoverandoli tutti, sarei prolisso. Non tacerò però gli encomij, che del medesimo all'onde attribuirono Lucano, e Silio, che però quegli per la velocità essaltandole, così ne parla.

In leverem condera latus, veloxq: Metaurus.

E questi celebrando dell'istesse il suono, che strepitoso fanno in raggirarsi nel sassoso letto trà le profonde voragini; cosi nell'ottavo Libro ne scrisse.


Rapidasq; sonanti vertice contorquens undas, per saxa Metaurus.


Esce questo Fiume dal giogo dell'Alpi, di dove correndo al basso, la

terra