Pagina:Italia. Orazione detta la sera del 13 marzo del 1917 al Teatro Adriano in Roma.djvu/15

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Leopardi, e sono nate le leggi romane e italiche, fondamento civile del mondo.


A questa terra che è come conchiglia ed asilo per uomini eletti che ella monda ed esalta, si giunge per due naturali strade: quella dell’Alpi e quella del mare; così come per simbolo si giunge per due vie alla verità: da quella del ragionamento e da quella della ventura, cioè dell’ispirazione.

E se per secoli e secoli da capo e dai lati giunsero a questa madre le genti, vuol dire che Italia è mèta e aspirazione del mondo, poi che quando per due punti quasi opposti ci si rivolge ad uno si è perchè quel punto è manifesto scopo del cammino.

Vennero primi a questa terra dall’Asia e, per l'Oriente, valicarono le Alpi, gli uomini armati di pietre e trovarono gli antichi abitatori italici quasi simili a Dei in contemplazione dell’eternità e con loro si azzuffarono per la paura che ebbero di loro grandezza intellettuale: ma furono mutati e fatti italiani.

S'iniziava così l’opera che si può chiudere in un primo tema della tragedia italica: — Italia è prima amante di chi cerca in lei l’amore e la vita, e poi è madre difesa in eterno.

Alle risse prime successero le gare per la verità e la bellezza.

Quale êra è questa, in cui l'umanità infantile compie le più grandi fatiche? Chi le darà chiara forma d’arte?

Vengono poi, e non più dall’Alpi ma dal mare, gli uomini che recano il bronzo, recano la risoluzione